“Potere, sogno e autodeterminazione”: questo è il tema della conferenza conclusiva del progetto Erasmus+ HOOD “Homeless’s Open Dialogue”*, coordinato da Ufficio Pio in partnership con 6 organizzazioni provenienti da 5 Paesi (Italia, Portogallo, Spagna, Danimarca, Grecia) e 4 partner associati (tra cui fio.PSD e FEANTSA). L’evento si terrà il 5 e il 6 giugno presso il Campus Luigi Einaudi dell’Università di Torino.
Per diffondere gli apprendimenti emersi sull’autodeterminazione e la redistribuzione del potere all’interno della relazione educativa con le persone senza dimora, la conferenza “Potere, sogno e autodeterminazione” vedrà la presenza di ricercatori e ricercatrici ed esperti del lavoro sociale e del contrasto all’homelessness.
Si darà ampio spazio anche ai professionisti e alle professioniste del sociale, italiani e internazionali, per condividere le buone pratiche. I partecipanti potranno, infatti, prendere parte a uno dei due panel di approfondimento:
- Metodologie partecipative nel lavoro sociale;
- Strategie di supporto al lavoro dei professionisti del sociale.
La conferenza si chiuderà il giorno seguente con una tavola rotonda con la partecipazione di Marco Sisti, Presidente della Fondazione Ufficio Pio, Jacopo Rosatelli, Assessore alle Politiche sociali, Salute, Casa, Diritti e Pari opportunità del Comune di Torino, Cristina Avonto, Presidente Fio.PSD, e Antonella Meo, del Dipartimento di Culture, Politica e Società di UNITO e del Comitato scientifico Fio.PSD.
Come partecipare?
Cliccando qui puoi consultare l’agenda completa dell’evento.
La partecipazione alla conferenza è gratuita, ma i posti sono limitati. Iscriviti su Eventbrite: HoodProject.eventbrite.it
Sono riconosciuti 11 crediti formativi per la Formazione Continua degli Assistenti Sociali.
Che cos’è il progetto Hood?
Essere senza dimora significa perdere il potere sulla vita: sulla casa, sul tempo, sul futuro e sulla possibilità di scegliere. A volte, i progetti e i servizi volti a sostenere le persone senza dimora rafforzano questa mancanza di potere, fornendo soluzioni prestabilite e percorsi standardizzati da seguire. La metodologia della Coprogettazione Abilitante, ispirata alle Pratiche Dialogiche, fornisce agli operatori sociali strumenti e quadri teorici per sviluppare un nuovo tipo di intervento. Il potere viene riallocato nella relazione d’aiuto: la persona in difficoltà ha il potere sulla direzione dell’intervento e gli assistenti sociali diventano strumenti per sostenerlo. Grazie a progetti personalizzati, le persone sono sostenute nell’esplorazione delle possibilità della propria vita. In questo processo, acquisiscono esperienza, consapevolezza di sé e imparano a orientarsi tra le possibilità, mentre gli operatori sociali collaborano per trovare mezzi efficaci per sostenere l’esplorazione di futuri possibili.
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