Ente strumentale della Fondazione Compagnia di San Paolo

Storia

Una storia lunga quattro secoli radicata nel territorio torinese.

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Dal 1595, il nostro sguardo è sempre rivolto alle esigenze di persone e famiglie in situazione di vulnerabilità o di disagio sociale ed economico.

1563-1579

Un gruppo di cittadini torinesi fonda la Compagnia di San Paolo. Tra gli scopi principali, il soccorso ai bisognosi e la difesa del culto cattolico minacciato dalla riforma. La beneficenza avviene in particolare attraverso l’assistenza domiciliare ai poveri, ai nobili o ai ricchi borghesi che, caduti in miseria, non possono chiedere pubblicamente l’elemosina. Le situazioni di bisogno sono individuate dalla stessa Compagnia attraverso la raccolta di informazioni e la verifica diretta presso le abitazioni dei poveri. Nel 1579 si avvia il prestito gratuito su pegno per sottrarre all’usura i ceti più deboli.

1595

Il 14 maggio 1595 nasce l’Ufficio Pio per la distribuzione di doti matrimoniali a favore di fanciulle povere. L’erogazione si basa sui redditi di un capitale appositamente costituito e opportunamente investito. La Compagnia estende in breve il proprio intervento nel campo dell’assistenza femminile con l’apertura della Casa del Soccorso delle Vergini, poi trasformata in un istituto educativo come la Casa del Deposito, fondata nel 1683 dalla Compagnia per accogliere donne di qualsiasi condizione desiderose di uscire da una situazione di “disonestà”. Nel giro di pochi anni l’Ufficio Pio accentra la gestione di tutta l’attività assistenziale della Compagnia, attraverso i sussidi ai poveri vergognosi, l’assistenza a mendicanti e infermi, i servizi religiosi, la distribuzione di doti e il pagamento delle rette del Soccorso.

Dal 1612 al Settecento

Nel 1612 inizia la distribuzione di elemosine ai “poveri vergognosi”. Dalla seconda metà del secolo, grazie a donazioni ed eredità di privati, aumenta la disponibilità finanziaria dell’Ufficio Pio. Oltre alle doti, l’Ufficio Pio distribuisce anche periodicamente vesti per fanciulle povere e provvede ai servizi religiosi a favore dei confratelli defunti e di legatari.

1802-1815

La Compagnia di San Paolo è soppressa nel 1802 dal governo repubblicano francese. Solo con la Restaurazione del 1815 viene reintegrata nelle sue funzioni e l’Ufficio Pio riprende le sue attività.

Dal 1852 al primo Novecento

Per volontà del re Vittorio Emanuele II nasce Opere Pie di San Paolo, poi Istituto di San Paolo per la gestione del patrimonio. Il nuovo ente prosegue e rinnova le attività dell’Ufficio Pio e dell’Educatorio Duchessa Isabella (nome assunto dalle Case del soccorso e del Deposito nel 1883). Nello stesso frangente viene descritto il ruolo della Commissione elemosinaria dell’Ufficio Pio e dei Delegati, nome con cui fino agli anni 2000 si sono chiamati i volontari dell’Ufficio Pio.

Dal 1932 al dopoguerra

Dopo la grave crisi economica degli anni ’20 a Torino un sesto della popolazione è iscritta all’elenco comunale dei poveri. Nel 1932 l’Ufficio Pio si oppone all’utilizzo del Libretto di assistenza voluto dal regime fascista al fine di tutelare la riservatezza dei propri assistiti e proseguire la propria azione benefica con maggior autonomia. Nel secondo dopoguerra, nonostante il suo patrimonio avesse subito notevoli riduzioni, l’Ufficio Pio prosegue i suoi interventi grazie alle erogazioni dell’Istituto Bancario San Paolo, che in quegli stessi anni iniziava la propria rinascita che lo avrebbe portato a diventare uno dei più importanti gruppi a livello europeo.

1987-1989

Nascono i progetti di “borsa lavoro” a favore delle persone disoccupate e si avviano interventi educativi a favore dei minori in età scolare.

1991

Nel 1991 l’Ufficio Pio diventa fondazione di diritto privato.

2000-2012

Nel 2000 si costituisce l’Associazione Volontari Ufficio Pio San Paolo (2000). Due anni dopo, l’Ufficio Pio assume la condizione giuridica di ONLUS.

Sono anni di grande espansione dell’attività e della platea dei beneficiari: famiglie italiane e straniere, minori in età scolare, persone disoccupate, detenute o senza dimora. Poi ancora, i giovani universitari e, dopo la crisi del 2008, coloro che venivano definiti i “nuovi poveri” o “vulnerabili”.

Con l’inizio del nuovo decennio, l’Ufficio Pio adotta l’approccio progettuale innovativo del secondo welfare, un mix di protezioni e investimenti sociali a finanziamento non pubblico che si aggiungono e intrecciano al welfare pubblico, integrandone le carenze in termini di copertura e tipologia di servizi.

2012-2021

L’ultimo decennio di attività si è caratterizzato per la rapidità delle trasformazioni organizzative e progettuali intraprese. All’esperienza maturata nel sostegno – prevalentemente economico – alle persone in condizione di povertà, l’Ufficio Pio ha affiancato la sperimentazione di servizi e interventi innovativi che mirano a contrastare le diverse dimensioni della disuguaglianza economica e sociale.

Grazie al contributo dei programmi Europei, l’Ufficio Pio conduce con regolarità attività sperimentali di valutazione dei propri interventi al fine di testarne l’effettiva efficacia e misurarne l’impatto. Una storia lunga quattro secoli radicata nel territorio torinese.