Il 17 ottobre ricorre la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Povertà, istituita dall’ONU per richiamare l’attenzione globale sulle disuguaglianze e promuovere azioni concrete a livello globale. Questo appuntamento ci ricorda che è necessario unire le forze per abbattere le disuguaglianze e contrastare la povertà nelle sue molteplici dimensioni, alcune visibili e altre nascoste, ma tutte interconnesse.
Anche la Fondazione Ufficio Pio partecipa a questo impegno, operando attivamente nell’area metropolitana di Torino per ridurre le disuguaglianze sociali ed economiche. Seguendo i principi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, la Fondazione concentra i propri sforzi in particolare sugli obiettivi 1 “Sconfiggere la povertà” e 10 “Ridurre le disuguaglianze”, ma contribuisce anche ad altri obiettivi, come la “Salute e benessere” (SDG 3) e l’“Istruzione di qualità” (SDG 4), “Lavoro dignitos0” (SDG 8).
Oggi un articolo di Percorsi di Secondo Welfare riporta le parole di Franca Maino, Presidente della Fondazione Ufficio Pio e Direttrice Scientifica di Percorsi di secondo welfare: “La povertà assoluta cresce e colpisce soprattutto le famiglie con bimbi piccoli e con background migratorio”. Franca Maino ha spiegato inoltre che questa crescita è il risultato di anni di policrisi (tema al centro del Sesto Rapporto sul secondo welfare), che ha portato a un aumento della platea di persone in povertà severa, ma anche a un allargamento “della cosiddetta area grigia”.
In linea con quanto evidenziato da Maino, e alla luce del quadro socio-economico del Paese, è chiara la decisione della Fondazione di investire in particolare “nei programmi strutturati sostenendo la famiglia nella cura dei figli, così da attivare lavorativamente entrambi i genitori, e di conseguenza generare opportunità economiche per i minori”.
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Il tema della Giornata 2024
Quest’anno, il tema scelto dalle Nazioni Unite per la Giornata si focalizza su maltrattamenti sociali e istituzionali subiti dalle persone in povertà, sottolineando come questa condizione non si limiti alla mancanza di risorse economiche, ma comprenda forme di esclusione, stigmatizzazione e discriminazione. Queste discriminazioni perpetuano un ciclo di esclusione che indebolisce le possibilità di emancipazione e sviluppo, una spirale negativa che colpisce in modo ancora più pronunciato coloro che affrontano anche altre forme di discriminazione, rendendo urgente un intervento globale che includa anche un cambiamento culturale e sociale.
La Giornata del 17 ottobre è anche un’occasione per dare voce alle persone che vivono in condizioni di povertà, per ascoltare le loro esperienze e riconoscere il loro contributo fondamentale nella lotta contro le ingiustizie sociali. È attraverso un’alleanza tra istituzioni, organizzazioni locali, società civile e le stesse persone in povertà che possiamo costruire un futuro sostenibile e inclusivo per tutti.