Ieri presso la Sala delle Colonne del Comune di Torino è stato firmato il nuovo Protocollo Alberto Musy per il triennio 2022-2024.
L’iniziativa, promossa dal Fondo Alberto e Angelica Musy e dalla Fondazione Ufficio Pio, vede l’adesione di 11 enti: Università degli Studi di Torino, Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, Casa di Reclusione Rodolfo Morandi di Saluzzo, Fondazione Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo, Fondo Alberto e Angelica Musy, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Piemonte, Garante dei diritti delle persone private della libertà della Città di Torino, Garante dei diritti delle persone private della libertà della Città di Saluzzo, Città di Torino, Città di Saluzzo, Società Metropolitana Acque Torino S.p.A, uniti per potenziare le opportunità di reinserimento lavorativo degli studenti detenuti che abbiano conseguito la laurea durante il periodo di reclusione.
Priorità ai laureati vicini al fine pena
Il nuovo Protocollo prevede che le borse lavoro siano destinate alle persone detenute che hanno conseguito il titolo di laurea durante la reclusione, dando la priorità a chi è prossimo al termine della detenzione, per supportare efficacemente il delicato passaggio della scarcerazione e minimizzare il rischio di recidiva, facilitando il percorso di reinserimento sociale e lavorativo.
La partecipazione di SMAT
Un’altra importante novità del Protocollo 2022-2024 è l’orientamento a un’effettiva assunzione dei beneficiari presso l’ente o l’azienda che attiverà i tirocini extracurricolari. In questa direzione va l’impegno della Società Metropolitana delle Acque di Torino (SMAT), sancito dalla firma del Protocollo. L’azienda ospiterà i tirocini nelle proprie strutture, e, in caso di esito positivo, procederà alla collocazione lavorativa della persona, tramite una società specializzata in progetti di outplacement. SMAT è altresì disponibile a fornire referenze sul lavoro svolto e, se la persona dovesse candidarsi per un posto di lavoro, a valutarlo nell’ambito dei propri processi di selezione a evidenza pubblica.
Il raggio d’azione si allarga al carcere di Saluzzo
Il nuovo protocollo include, inoltre, gli studenti della Casa di Reclusione Rodolfo Morandi di Saluzzo, presso la quale il 30 giugno scorso è stato inaugurato il secondo Polo del Piemonte, il primo per persone detenute in regime di alta sicurezza, con 24 iscritti.
Un impegno dedicato ad Alberto Musy
Il Protocollo 2022-2024 è il primo esplicitamente dedicato alla memoria di Alberto Musy e per questo è denominato “Protocollo Alberto Musy”. Nel triennio di validità di questo protocollo, infatti, rientra sia il decennale della sua scomparsa sia quello della creazione del Fondo in suo nome a opera della moglie Angelica.
«Attraverso il Fondo Musy reinterpretiamo il concetto di “riparazione”, poiché siamo fermamente convinti che per ogni parte lesa debba esserci una persona recuperata. Questo, a nostro parere, è il vero significato di libertà su cui poggia la nostra Costituzione. Siamo consapevoli che si tratti di percorsi lunghi e complessi, ma crediamo che occorrerebbe investire maggiormente su di essi e la presenza di nuovi partecipanti attivi al Protocollo Alberto Musy ci dà motivi concreti per essere ottimisti» ha spiegato Angelica Musy, fondatrice del Fondo Musy.
Nelle parole di Marco Sisti, presidente di Ufficio Pio «Sappiamo che un inserimento graduale, ma solido, nel mondo del lavoro è il principale antidoto al rischio di recidiva. Le persone con un passato di detenzione incontrano però grandissimi ostacoli nel trovare un’occupazione. L’obiettivo che ci poniamo rinnovando la firma del Protocollo è offrire a queste persone una nuova, più concreta opportunità di realizzare il proprio potenziale e di riscattare il futuro abbattendo le barriere che impediscono loro di ricostruire una vita nella legalità».
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